PREFAZIONE dott. ALFREDO LISSONI

Sin dal primo manifestarsi, ufficialmente nel 1947, del fenomeno dei “dischi volanti”, apparvero sulla scena i “contattisti”, personaggi che dicevano di intrattenere contatti continuativi, fisici o mentali, con extraterrestri. Il più famoso di costoro, il polacco americano George Adamski, riposa oggi al cimitero degli eroi di Arlington, negli Stati Uniti. Ma il fenomeno del contattismo, come del resto quello delle apparizioni di oggetti volanti non identificati (tale il significato tradotto della sigla americana UFO), è in realtà assai più antico. Sappiamo che già negli anni Trenta, mentre in Italia una commissione supersegreta voluta da Mussolini analizzava nel massimo riserbo foto e filmati di “velivoli non convenzionali” giunti dallo zio, in Gran Bretagna un professore sosteneva di intrattenere comunicazioni telepatiche con esseri superevoluti provenienti da Marte; e prima ancora di lui messaggi dal pianeta rosso erano canalizzati medianicamente, nel XIX secolo, da Hélène Smith, che in seguito si disse depositaria di messaggi provenienti anche dalla Luna, Urano e Giove. Oggi la moderna radioastronomia e le esplorazioni ziali hanno spostato altrove, al di fuori del nostro sistema solare l’ipotetico luogo di provenienza di questi esseri, la cui esistenza, su base statistica, non può più essere messa in discussione dalla scienza ufficiale. E così la moderna ufologia ha cominciato a confrontarsi con resoconti provenienti da un universo (che la scienza ci dice infinito) pulsante di presunti viaggiatori intergalattici: plejadiani, meridiani, verdoniani e via dicendo.Inutile dire che chi sostiene di intrattenere comunicazioni con extraterrestri non ha vita facile né tanto meno ascolto immediato. Un tempo definiti profeti, i contattisti moderni rappresentano una vera e propria sfida per l’ufologia e per la scienza. Se da una parte gli scettici etichettano le loro esperienze come creazioni favolistiche della mente, dall’altra i possibilisti si rendono conto di avere a che fare con un fenomeno che nel XXI secolo ha oramai raggiunto dimensioni planetarie, indipendentemente dalle differenze di credo, cultura, razza o estrazione sociale. Se un tempo si credeva, erroneamente, che il contattismo fosse una sorta di cultismo parareligioso di matrice “bianca”, europea e americana, l’avvento di Internet, ed il crollo delle barriere geografiche tra popoli, ci dimostra che così non è. Migliaia di persone il tutto il mondo affermano di essere in contatto, per le vie più dirate, con i “fratelli dello zio”: in Giappone come nel mondo arabo; in Turchia (ove è particolarmente attivo un gruppo sufi che canalizza il “Canale Alfa”) come in Sudafrica; in Cina (ove i maestri di Chi Kung affermano tranquillamente di contattare gli extraterrestri) come in India. Il numero dei prescelti che comunicano telepaticamente con questi esseri (proprio quando la comunicazione da mente a mente si avvia a riconoscimenti scientifici) è troppo elevato per pensare, onestamente, ad un fenomeno di isteria di massa, come asseriscono gli scettici ad oltranza. Troppe le persone attive (o “attivate?”) in tutto il mondo per non considerare un fenomeno che indubbiamente ha una sua oggettività.Maria Morganti rientra in questa schiera, e le sue comunicazioni hanno ripetutamente anticipato, in maniera impressionante, eventi storici e politici, e persino ufologici. Ben pochi sanno che questa semplice e riservata signora, fondatrice del gruppo di ricerca “La Corona”, aveva preannunziato da mesi la grande ondata di cerchi nel grano che avrebbero caratterizzato l’estate del 2003.E veniamo ai cerchi, o crop circles, per dirla all’inglese. Apparsi sul finire degli anni Settanta dapprima nel Regno Unito, e poi estesisi in tutto il mondo, essi rappresentano, secondo le teorie più accreditate, una forma di comunicazione simbolica tra umani ed extraterrestri; un esperanto universale, basato su simboli ed archetipi, su disegni comprensibili a tutti ed un tempo patrimonio comune dell’intera umanità (gli stregoni Sioux Lakota, ad esempio, sostengono di saperli leggere).La vicenda cominciava ufficialmente nel 1978, anno di grandi avvistamenti UFO in tutto il mondo, in un periodo in cui i dischi volanti vennero avvistati, filmati o fotografati da centinaia di persone. In Gran Bretagna iniziò a manifestarsi un fenomeno alquanto singolare, la comparsa, nei campi di grano di insoliti anelli circolari. Il primo ad accorgersene fu l’agricoltore Ian Stevens di Headbourne Worthly che, mentre stava trebbiando il grano, si ritrovava all’improvviso all’interno di una formazione perfettamente circolare. Le spighe erano piegate dolcemente in senso orario, sovrapposte le une alle altre, e descrivevano un anello perfetto. Procedendo lungo la strana formazione Stevens si era poi imbattuto in una serie di anelli più piccoli. L’insieme dei cerchi sembrava quasi volere rappresentare una figura. La vicenda non avrebbe avuto più alcun seguito sino a che dell’enigma dei crop circles si tornò a parlare nell’estate del 1981, quando il ricercatore inglese Pat Delgado, un ex ingegnere della NASA, denunciò il fenomeno alla stampa mondiale. “Mi chiesero cosa ne pensassi delle misteriose impronte che saltavano fuori nei campi coltivati, piegando ma mai distruggendo vegetazione e raccolti”, dichiarava Delgado. “Lì per lì non sapevo cosa rispondere. Non esistevano, nella letteratura ufologica, notizie su questo stranissimo fenomeno. L’unico caso documentato in modo approssimativo riguarda un cerchio trovato a Tully, in Australia, nel 1966. Da allora nessuno si era mai preso la briga di approfondire la ricerca. Mi recai dunque a Cheesefoot Head e mi ritrovai a contemplare dall’alto un grande campo con tre grosse impronte circolari, causate dall’appiattimento del raccolto. Fu un’impressione profonda e sconvolgente. Quale forza poteva aver provocato un simile fenomeno?”.Da quel momento Delgado, con la collaborazione dell’ingegnere elettrotecnico Colin Andrews, cominciò a catalogare le centinaia di crops che dal 1981 hanno costellato le messi del Regno Unito. Delgado ha avuto molti imitatori. In seguito all’estendersi del fenomeno (i crops sono apparsi, tra l’altro, nelle contee di Kent, Devon, Glouchestershire, Suffolk, Avon e persino in Scozia), sono sorte diverse associazioni di cereologi, dal Center for crop circles study del l’astronomo e parapsicologo Archie Roy alla Circles Phenomenon Research di Andrew e Delgado, impegnati in un’operazione di catalogazione sistematica battezzata Corvo bianco. E sono nate diverse pubblicazioni, da The Cerealogist a CPR International, nelle quali si esaminano le ipotesi spesso più sorprendenti per spiegare un fenomeno che, nel frattempo, ha travalicato i confini del Regno Unito per assumere proporzioni mondiali. Dagli anni Ottanta i crop circles hanno fatto la loro misteriosa comparsa in Germania, Svizzera, Italia, Belgio, Ungheria, Giappone, Egitto, India, Afganistan, Canada, Brasile, Australia, CSI e America (persino nel parco pubblico di Brooklyn). E da figure semplici, in genere banali anelli di dimensioni variabili, i crops sono diventati sempre più complessi ed articolati, addirittura tridimensionali, con le spighe non più piegate a 90 gradi a 30. Dal 1985 sono state catalogate le formazioni più curiose, chiocciole, formiche, delfini, croci celtiche, alberi della vita, cerchi concentrici, scorpioni, figure umane, simboli sumeri, sistemi planetari e persino una figura matematica, un diagramma di Mandelbroth largo 56 metri. Il più delle volte le spighe di grano mature sono schiacciate per terra da un movimento rotatorio o a spirale deciso ma al tempo stesso delicato. Le spighe difatti non si spezzano ed il grano continua a crescere in orizzontale. Talvolta la piegatura della spiga avviene addirittura sotto terra. In alcune occasioni al centro del cerchio resta un ciuffo di spighe che gli inglesi chiamano la fontana. All’interno di queste insolite formazioni agirebbero forze che i sensitivi dicono di essere in grado di avvertire: una nota medium, Noel Wynyard, entrata in un crop ha dichiarato: “Non ho mai avvertito una forza così intensa”. A conferma che qualcosa ci sia effettivamente, occorre dire che, all’interno dei cerchi, le bacchette dei rabdomanti mutano direzione, i pendolini si inclinano in verticale e i registratori captano un sordo ronzio non udibile dall’orecchio umano. In alcuni casi sono state anche trovate anche tracce di microonde.Dal 1978 al 1995 sono stati segnalati oltre 2000 crops. A partire dal terzo millennio ne sono stati trovati duemila anche in Olanda e Canada. E diverse volte è stato palese il coinvolgimento delle autorità militari del pianeta per nascondere, insabbiare il fenomeno. In un’occasione, ad Alton Barnes in Gran Bretagna, nei terreni del ministro della Difesa britannico è comparsa una figura che ha destato non poco allarme nelle alte sfere e che ha attirato l’interesse della regina Elisabetta, mentre i principi Filippo e Carlo hanno chiesto di essere tempestivamente aggiornati sull’evoluzione del fenomeno. Pat Delgado ha dichiarato: “Circa l’origine dei cerchi, la prima ipotesi che escludo con certezza scientifica è che siano di origine umana, il frutto di qualche buontempone. L’opera richiederebbe l’impiego di pesanti e complesse attrezzature mentre non abbiamo trovato alcuna traccia di passaggio umano”.Sebbene l’opinione più diffusa dalla stampa sia tuttora quella di una grossa mistificazione (si è parlato di bande di falsari notturni specializzati, detti circlemakers o land artists), il mistero dei cerchi nel grano ha appassionato anche i più scettici ricercatori, ognuno con una teoria sui generis. Chi ha pensato ad un cedimento del terreno e chi a porcospini innamorati che, rincorrendosi, avrebbero descritto i disegni; chi ha pensato a tracce lasciate dagli UFO e chi, come lo studioso Paul Devereux, si è inventato l’esistenza di un’energia primordiale emessa dalla madre Terra in luoghi particolari. Oltre all’ipotesi extraterrestre, la spiegazione più plausibile è sembrata, per alcuni anni, quella di Terence Meaden, un meteorologo del Wiltshire, che crede che il fenomeno sia prodotto da particolari vortici circolari. Meaden ha fotografato delle trombe d’aria di questo tipo e si è detto convinto che il fenomeno, nell’antichità, sia stato interpretato come una manifestazione divina. Questo spiegherebbe perché, in corrispondenza di alcuni punti ove i crops sono soliti comparire, esistano diversi monoliti al culto della fertilità, come nella piana di Avebury. Meaden se ne è detto convinto al punto tale da intitolare uno dei suoi libri sull’argomento Goddes of the stones, le Dee delle pietre.Che il fenomeno non sia nato nel 1978 è decisamente documentato da una tavoletta settecentesca che riproduce la formazione naturale di un crop durante l’invocazione di un sacerdote druida , come pure da una stampa del 1678 circa un misterioso diavolo mietitore che la notte, evidentemente, si divertiva a piegare il grano a cerchio.Ma nel settembre del 1991 una notizia pubblicata in prima pagina dal quotidiano londinese Today metteva in subbuglio l’intera comunità dei cerealogists. Due attempati sessantenni a nome Douglas Bower e David Chorley confessavano di essere gli autori dei cerchi. Dinanzi ai redattori del Today i due avevano raccontato: “Tutto cominciò dopo quegli avvistamenti UFO nel 1978. Decidemmo di fare uno scherzo e cominciammo col disegnare un progetto dettagliato delle impronte da lasciare in un campo. Ne scegliemmo uno visibile dall’alto, quello di Cheese Head, sopra il quale passa una strada. Ci siamo andati di notte armati di un gomitolo di go e di alcune assi di legno. Uno di noi faceva da fulcro e l’altro si muoveva su una traiettoria circolare, piegando il grano con l’asse. Noi abbiamo cominciato e poi altri ci hanno imitato in tutto il mondo. Tutto qui. Lo abbiamo fatto solo per divertirci, ci piaceva ascoltare le speculazioni della gente, specie dopo che Delgado ci ha definito intelligenze superiori extraterrestri. Abbiamo deciso di mettere fine allo scherzo solo adesso dopo avere sentito che il governo giapponese intendeva stanziare diversi miliardi per studiare il fenomeno. Adesso pensiamo che lo scherzo sia andato avanti abbastanza...”Per dare prova di ciò i due, scortati da un giornalista, avevano creato un falso cerchio ed avevano avvisato Pat Delgado. Questi, giunto sul posto, non aveva esitato a riconoscerne l’autenticità davanti alla stampa, giocandosi la reputazione.Ma nel marzo del 1994 un antropologo tedesco, lo studioso Michael Hesemann, ha dimostrato che solo una minima parte dei crop circles sono frutto di manipolazioni umane e che invece esiste un’ampia documentazione a favore di un intervento extraterrestre, e l’americano Jim Marrs e l’inglese Colin Andrews hanno appurato che dietro i due vecchietti vi era in realtà il servizio segreto britannico. Hesemann in Germania e l’ingegnere Eltjio Haselhoff in Olanda hanno raccolto decine di testimonianze di persone che hanno visto dei piccoli UFO sorvolare le spighe a bassa quota e, in alcuni casi, lanciare dei fasci di luce dall’apparenza solida contro il raccolto, disegnando le insolite formazioni. Nel luglio del 1995 la studiosa americana Marjorie Tomkins si è recata in Gran Bretagna per constatare se il fenomeno fosse cessato o meno. “Se la tesi dello scherzo fosse stata vera -i crops sarebbero dovuti rire dal 1991. Con quest’idea sono arrivata a Londra e ho parlato con diversi esperti . E difatti mi sono sentita dire che ero capitata male perché da un pezzo non venivano più segnalati cerchi nel grano. In più la gente, dopo l’ammissione di Bower e Chorley, riteneva l’intera faccenda una burla e pertanto non segnalava più le formazioni. Ero stata sfortunata, mi dissero, ma non fu così. In realtà, semplicemente girando per i campi a Silbury Hill, ho trovato, proprio in quei giorni, moltissime nuove formazioni, di cui non erano al corrente nemmeno gli ufologi. Salita su una collina, ho visto una distesa di crops a perdita d’occhio. Formavano una specie di sistema solare e, sebbene il grano fosse trebbiato, l’impronta era ancora molto evidente. Mi sono avvicinata e ho scoperto che le spighe erano abbattute da sud a nord e molti crops erano incompleti. Restando dentro uno di questi ho cominciato ad avvertire delle strane sensazioni: il cuore mi batteva all’impazzata, pure ero molto rilassata. In più, vedevo le immagini sdoppiarsi, mentre nel cielo comparivano degli strani lampi di diversi colori. Poiché non ero sola e non sono stata l’unica a vedere, non si è trattato di un’allucinazione. Forse sono entrata in un crop mentre qualcuno lo stava terminando...In un altro cerchio ho trovato il grano piegato ed una fontanella centrale. Il crop doveva essersi formato all’improvviso imprigionando un uccello. C’erano piume dappertutto e sassi scagliati con violenza tutt’intorno, a raggiera. Può darsi che i crops agiscano in qualche modo sugli organismi viventi. I ricercatori inglesi mi hanno detto che gli uccelli, quando atterrano nei cerchi, non planano ma scendono a spirale; il che è inspiegabile. Come è inspiegabile il fatto che questi disegni rappresentino in realtà una forma di alfabeto celeste. Io faccio parte dell’associazione Ina Wakan, un gruppo che si occupa della salvaguardia della cultura pellirosse. In passato, lavorando con gli indiani Sioux del Dakota, ho avuto modo di mostrare ad alcuni sciamani le foto dei crop circles. Con mio grande stupore non si sono affatto meravigliati ma anzi mi hanno detto di conoscere quei caratteri, che fanno parte della loro scrittura sacra. Sono stati in grado di interpretarli, sono simboli cosmogonici che ricordano la discesa degli Dei sulla terra...”. In un successivo viaggio la Tomkins è stata testimone, assieme al marito, fisico, della formazione dal nulla di un crop. La figura si è formata come per magia in un batter d’occhio, ed in completa assenza di UFO, vecchietti burloni, diavoli mietitori, trombe d’aria o porcospini. Ma c’è di più. In perfetta coincidenza con quanto anticipato da Maria Morganti, strane figure disegnate nelle spighe di grano o nell’orzo sono apparse l’estate 2003 a Pordenone, Arezzo, Trieste, Bologna, in Sardegna, nelle Marche, a Perosa Canavese, Sabaudia Latina, Napoli e nel mantovano. Il 19 giugno il quotidiano veneto Il Gazzettino segnalava la comparsa di strani cerchi nel grano a Melara: "Tra i campi che separano Melara dalla cittadina mantovana di Ostiglia, a due passi dal santuario mariano della Comuna, sono apparse 4 grandi impronte circolari; l'immaginario collettivo è servito, tanto che il campo è stato subito preso d'assalto dai curiosi. Le stesse impronte sono apparse in provincia di Latina. A Melara, in località le glorie, la scoperta è stata fatta da Gino Bianchi, pilota di un Cessna dell'aeroclub di Legnago. Il cerchio maggiore presenta un diametro di oltre venti metri e i tre piccoli sono equidistanti". L’articolo si riferiva anche ad una formazione apparsa nel Lazio, e precisamente in località Tre Fontane, nel terreno di proprietà dei Frati Trappisti; là era stata trovata una formazione di 4 pittogrammi, lestamente tagliati nel pomeriggio da una ditta di lavori agricoli, subito dopo che la notizia dell’insolito ritrovamento era apparsa sui televideo. Nonostante l'opera devastatrice (anche da parte delle autorità, delle quali si disse avessero ordine di distruggere tutti i crops apparsi sul suolo italiano, per evitare il “disordine pubblico”), per alcuni giorni le tracce e le sagome di Latina erano rimaste visibili, ed investigatori del Centro Ufologico Nazionale recatisi sul posto dissero di avere registrato anomalie magnetiche all'interno delle formazioni. A segnalare la bizzarra vicenda erano stati gli stessi responsabili dell’abbazia, che avevano chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. La sala operativa di via Genova aveva fatto alzare in volo un elicottero che aveva sorvolato e fotografato la zona compresa tra via delle Tre Fontane e l’Ottavo Colle per verificare le forme geometriche sul campo. “Pur considerando la possibilità che si tratti semplicemente di una burla, i vigili del fuoco si sono attrezzati di strumenti di rilevazione di radioattività per cercare di capire se la vicenda abbia qualcosa a che vedere con gli extraterrestri. Segni dello stesso tipo, i cosiddetti crop circles, che secondo gli ufologi sono segnali inviati sulla Terra da altre forme di vita, erano apparsi su un campo di grano a Sabaudia”, scrisse la stampa locale.Ma ecco che pochi giorni dopo, il 19 giugno, arrivava puntuale la smentita. Il giornalista Luca Brugnara commentava su Il Messaggero: “Niente UFO o segnali misteriosi dallo zio, ma semplicemente l’opera di qualche buontempone, messa a segno durante la notte. E ora tutto è già tornato alla normalità. Ieri mattina, nel campo di grano alle lle dell’abbazia delle Tre Fontane, in via delle Acque Salvie, sono comparsi insoliti segni geometrici. Episodi analoghi, negli ultimi giorni, si erano verificati a Sabaudia e a Montegranaro, nelle Marche e subito si era cominciato a parlare di crop circles, termine utilizzato dagli ufologi per indicare presunti segnali mandati sulla Terra da parte di altre forme viventi dell’universo. Questa volta, però, la spiegazione delle spighe schiacciate in modo geometrico sembra essere molto più terrena”. “Dopo la segnalazione dei frati trappisti - hanno spiegato i vigili del fuoco - siamo subito intervenuti e abbiamo svolto tutti i rilievi. Il grano era effettivamente schiacciato e, sorvolando il terreno con l’elicottero, erano evidenti i segni tracciati in modo geometrico. Ma per il resto, non abbiamo riscontrato alcuna anomalia. Nel campo, inoltre, sono stati ritrovati compassi e corde, probabilmente lasciati da chi ha compiuto il gesto. La chiamata ai vigili, da parte dei responsabili dell’abbazia, è avvenuta intorno alle 9”. “In vista della mietitura del grano - fanno eco i frati - abbiamo deciso di richiedere una verifica, per eliminare ogni teorico sospetto di inquinamento magnetico. Si è trattato di uno scherzo fatto ad arte”. “ L’intera vicenda, ora, è solo un ricordo. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, sono intervenuti gli operatori agricoli per mietere il campo di grano e dello scherzo non c’è più alcuna traccia”, concludeva l’articolista. Tutte burle, dunque? Niente affatto. Nelle campagne aretine di Cortona, secondo il televideo Mediaset del 21 giugno, la figura dell’uomo stilizzato senza gambe “era apparso dal grano tagliato. L'hanno scoperto dei piloti privati ed è subito giallo sulle origini dell'immagine che sta richiamando centinaia di curiosi ed ha provocato l'intervento di esperti dei fenomeni paranormali e delle autorità. Il disegno ha una lunghezza di circa cento metri”; mentre un fascicolo che raccoglie gli strani eventi sui campi di grano è stato preparato dagli esperti dopo i fatti di Montegranaro. Su questi ultimi ecco il commento della giornalista Stefania Ceteroni del Messaggero: “Ai cerchi di grano rinvenuti su campi del territorio si è sommato l'avvistamento di una strana luce immortalata da un giovane grazie al sensibile obiettivo del suo telefonino. L'avvistamento, e successiva fotografia, sarebbe stato fatto da Cura Mostrapiedi, in direzione Monte San Giusto. L'ennesimo episodio, questo, che è andato ad allungare la lista delle stranezze verificatisi da qualche settimana a questa parte, nel territorio. Il primo cittadino, Gianni Basso, da studioso della materia, ha mobilitato esperti internazionali che hanno sorvolato il territorio, fatto sopralluoghi e raccolto materiale: il tutto confluirà in un fascicolo che sarà presto pubblicato su una rivista specializzata. Dopo il triangolo sul campo di Cura Mostrapiedi, di grano più scuro rispetto al resto del terreno, e tale da disegnare una forma perfetta, si era segnalata la presenza di tre di dimensioni decrescenti e posizionati lungo una stessa direttrice parallela ad una stradina che permette di arrivare all'abitazione che sovrasta il campo, al confine con Monte San Giusto. In termini temporali, il fascio di luce dovrebbe essere stato immortalato tra il rinvenimento del triangolo e quello dei triangoli. Ma non dovrebbe essere tutto qui. Pare che di cerchi ne siano stati rinvenuti altri tre in territorio verengrense oltre ad altri segnalati nei territorio limitrofi, in provincia di Macerata”.Il noto ufologo pordenonese Antonio Chiumiento ha rinvenuto una formazione le cui spighe, analizzate dal biologo parmigiano Giorgio Pattera, sono risultate piegate da qualcosa di totalmente ignoto. Dichiara Chiumiento: “Nei primi giorni di Maggio 2003, in località Ranzano di Fontanafredda (PN), si è riscontrata la presenza di un crop circle da parte dei proprietari di un campo d'orzo. Dalle testimonianze dirette dei proprietari del terreno è emerso che le spighe d'orzo apparivano intrecciate con precisione e rivolte, in tutti i cerchi, verso destra. La cura con cui ciò era stato realizzato è difficilmente attribuibile all'opera di persone considerando anche il breve tempo di una notte in cui il fatto si sarebbe verificato. La zona interessata dal fenomeno presentava una colorazione bronzacea, quasi fosse stata sottoposta ad una sorta di bruciatura. La proprietaria del terreno, convinta inizialmente di un danno causato da persone, ha segnalato l'episodio alla locale stazione dei Carabinieri”. Chiumiento ha rilevato diverse anomalie: “Le spighe piegate si sono rialzate evidenziando una crescita minore, rispetto a quelle rimaste in piedi; la grandezza delle spighe e dei chicchi è variabile a seconda del luogo in cui si trovano.; i nodi degli steli manifestano una grossezza insolita e caratterizzano una crescita anormale dello stelo. Questo tipo di fusto a zig zag è paragonabile a quello riscontrato nei crop circle inglesi e ritenuti assolutamente autentici. Il fatto che questo pittogramma sia stato rinvenuto in una zona vicinissima (3 Km circa in linea d'aria) alla Base USAF di Aviano (PN) fa riflettere perché questa zona è stata teatro in passato di numerosi avvistamenti di UFO. A queste considerazioni si aggiunga la notizia pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda del 28-30 aprile 2003 del rinvenimento di alcuni cerchi realizzati in campi di cereali in Sardegna. La comparsa dei due fenomeni a distanza di pochissimi giorni potrebbe essere una semplice coincidenza. Il pittogramma del pordenonese così elaborato, sarebbe una novità per la penisola italiana. Ritengo l'origine del pittogramma di non immediata e di difficile identificazione. Il proprietario del campo ha dichiarato che al momento del rinvenimento dei cerchi non aveva riscontrato alcuna traccia di passaggio di persone, animali o mezzi meccanici: nel campo d'orzo vedeva solamente questa composizione di cerchi. E non è finita qui; poco dopo una seconda figura, una sorta di sole con sei tentacoli, è apparsa non molto lontano, in provincia di Treviso, in un campo d’orzo. Un pilota l’ha avvistata dal suo aereo...”.Il mistero, dunque, continua. E le capacità medianiche e paranormali di Maria Morganti potranno forse gettare una nuova luce su un fenomeno alquanto complesso e su tutta una serie di comunicazioni con l’altrove, che la sensitiva appare in grado di decodificare perfettamente.

Alfredo Lissoni